top of page
  • Immagine del redattoreDavide

Chemtrails Over The Country Club | Il ritorno di Lana Del Rey (e del suo branco)

Lana Del Rey è ufficialmente tornata sulle scene musicali col suo nuovo progetto, il disco Chemtrails Over The Country Club! L'album, che sarebbe dovuto uscire già lo scorso autunno, vedrà la luce il 19 Marzo 2021, e nel frattempo ieri, 11 Gennaio, è stato finalmente rilasciato il singolo apripista dell'intero progetto, la title track, Chemtrails Over The Country Club.

Ma facciamo un piccolo passo indietro, dopo la tiepida uscita di Let Me Love You Like A Woman, una promo song rilasciata il 16 Ottobre come piccola anteprima al disco, molti fan si sono chiesti effettivamente in quale direzione Lana si sarebbe spinta con questo nuovo lavoro. Il brano infatti, prodotto assieme all'ormai fidato Jack Antonoff, suona quasi come un'appendice del precedente album, Norman Fucking Rockwell, una ballad caratterizzata da una produzione molto semplice ed eterea, in cui lo strumento predominante nella produzione è ancora una volta la voce della Del Rey, svelando, sonoramente parlando, davvero poco dell'evoluzione musicale che i fan si aspettano continuamente dall'artista. Tra un disco di classici americani annunciato e mai rilasciato, la raccolta di poesie, rimandi continui del disco in studio, finalmente solo due giorni fa Lana, con la sorpresa di molti, pubblica sui suoi canali social ufficiali quella che è la cover del nuovo disco, con annessa track list.


Lo scatto è davvero singolare. Lascia sbigottiti molti fan, mentre ne convince altri. A me in realtà ha da subito tanto incuriosito e lasciato un hype incredibile per quello che sarà il contenuto musicale al suo interno, il quale potrebbe dare un senso più delineato a questa particolare copertina in cui Lana a malapena si distingue nel gruppo in bianco e nero di personaggi femminili dall'aspetto retrò. Ed è proprio con la successiva (il giorno dopo, lunedì 11 Gennaio) uscita dell'attesissimo primo singolo che un senso a questa cover inizia a schiarirsi. Chemtrails Over The Country Club viene rilasciata assieme a quello che è il suo video musicale ufficiale, clip diretta dal duo Alex Lee e Kyle Wrightman, scelta di release più che efficace perché solo fondendo l'aspetto musicale del singolo al suo visual concept si può capire a pieno questo comeback. Il brano parte come una ballad, quasi anch'essa un riecheggio delle sonorità del precedente album, e anche visivamente parlando ci ritroviamo nuovamente catapultati in quella 'America' patinata, sognante e dal fascino vintage che le immagini di NFR rievocavano.

Lana è in un country club, si può subito capire che siamo negli anni '60, in un contesto che potrebbe ancora una volta rappresentare lo spot dell'American Dream, uno stile di vita che tanto ha influenzato il Vecchio Contintente, spingendo nei decenni passati ad esodi di massa o anche solo semplicemente ad una emulazione del modello a stelle e strisce che continua imperterrita tutt'oggi a vivere nelle quotidianità di molti europei e non solo. La prepotenza con cui gli Stati Uniti sembrano propinarci la loro condotta di vita come la migliore, quasi come un marchio da esportare, è velata e sottile, ma pulsa maggiormente proprio se contestualizzata nella seconda metà del ventesimo secolo, periodo in cui il boom economico permetteva per la prima volta l'accesso ad un benessere mai vissuto prima, e di cui Lana in questo video sembra esserne la piena incarnazione. Il testo di COTCC accompagna gradevolmente queste immagini, narrando la monotona serenità di una qualunque coppia, in cui gioielli, abiti turchese e discorsi futili sull'oroscopo e sulle scie chimiche si intersecano tra loro rappresentando il vacuo, la futilità, la leggerezza e la superficialità di uno stile di vita dall'artista da sempre 'ostentato' quanto criticato e dissacrato. Nel corso della sua carriera Lana Del Rey è stata accusata di aver riportato il femminismo indietro di decenni. L'immagine della donna pacata, leale al suo uomo, a volte quasi sottomessa, ha fatto infervorire le più spietate attiviste che, criticando questo malinconico ed ormai superato dipinto sociale che spesso emerge nell'immaginario della cantante, hanno attaccato, talvolta anche in modo violento, l'artista sui social, con termini offensivi come 'razzista' o 'puttana bianca'. Lana Del Rey purtroppo funziona proprio in questo modo: è come un libro con una copertina di camoscio, che sa di 'antico', nostalgico, tradizionale e a volte retrogrado. Ma come un famoso detto ci insegna, 'mai giudicare un libro dalla sua copertina', ed è questo il profondo e triste errore che molti dei suoi detrattori commettono. Immergendosi totalmente nel mondo Del Rey ci si accorge infatti che tutto ciò di cui la cantante viene accusata è in realtà ostentato nei suoi lavori semplicemente per essere a sua volta smantellato. Il femminismo di Lana Del Rey è come se funzioni in modo inverso alle tendenze di massa, è una critica più subdola e sottile al sistema, che in pochi, solo quelli a cui piace scavare in fondo ai concetti, riescono a capire. In questo, COTCC ci riesce ancora una volta perfettamente. A metà brano infatti il tutto, musicalmente e visivamente parlando, prende una piega inaspettata. Il dipinto americano che riecheggiava Norman Rockwell viene letteralmente distrutto.

Al calar del sole, nella clip, le donne perfette del country club si trasformano in spietati licantropi. Boschi, lupi, sangue e danze ancestrali si alternano in immagini che ricordano il mondo cinematografico di David Lynch, a cui Lana si è da sempre ispirata, quello più dark e creepy dei suoi primissimi lavori e di cui ultimamente molti dei suoi fan ne sentivano fortemente la mancanza. La produzione, sempre affidata ad Antonoff, esplode in beat più cupi e sovrastrutturali, con un finale tribale che è emblema della trasformazione animalesca, selvaggia e primordiale che le donne protagoniste di questo video subiscono.

'I'm still so strange and wild'


Ed è qui, in questa ritrovata carnalità e sensualità che la cover dell'imminente disco inizia ad avere un senso, rievocando il concetto di 'branco'. Il lupo, figura scelta da Lana per rappresentare il lato più ribelle della sua anima, è sostanzialmente come sappiamo un animale che non agisce, vive ed esiste in solitudine, ma che trova la sua forza e vitalità soltanto assieme al suo branco. Ed è proprio una gang quella che appare sulla copertina di questo disco, la gang di Lana.

In un tutto ciò ci trovo anche dei riferimenti alle risposte date dalla stessa artista alle critiche 'femministe' sopra citate. Lana nelle sue risposte infatti ci ha tenuto da sempre a ribadire che il suo è semplicemente il punto di vista di un diverso tipo di movimento femminista, e che molte donne potrebbero ritrovarsi nella sua prospettiva, anziché in quella più stereotipata e legata all'esposizione del corpo che, soprattutto nella musica black, è ormai diffusa. E' un messaggio di unione che fa la forza, un messaggio solidale e di aggregazione che respiro a pieni polmoni in questi primi assaggi di quello che sarà il settimo progetto discografico della Del Rey. Convinto che l'intero album saprà regalarci ancora una volta nuove sfaccettature della sua persona, per ora, con questa Chemitrails Over The Country Club e la sua esplosiva clip io dico che Lana Del Rey è seriamente tornata 'col botto'!




182 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
Post: Blog2_Post
bottom of page