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Madonna, American Life e quel video censurato che forse non avete mai visto

Dopo due trionfanti decenni che l'avevano consacrata come la più grande popstar femminile mai esistita, nel mezzo del cammin della sua vita, una quarantacinquenne Madonna si è trovata a reinventare un'altra volta la sua musica e la sua immagine, cercando di non ripetere se stessa ma mantenendo come costante espressione artistica la perenne attitudine all'essere controversa.


Dopo il successo mondiale ottenuto con Music, nel 2003 la regina del pop torna sulle scene musicali con un nuovo disco, American Life, anticipato il 27 Marzo 2003 dall'ominimo singolo.

Nel photoshoot che accompagna la nuova era si ha un indizio ben preciso della direzione che la sua nuova veste artistica avrebbe avuto. Madonna è infatti ritratta negli scatti di Craig McDean come una moderna Che Guevara, capelli scuri, basco in testa e outfit mimetico. È già evidente la matrice politica/rivoluzionaria che il progetto avrebbe intrapreso.

American Life è stato uno dei lead single più particolari non solo nella carriera di Madonna, ma forse nell’intero universo pop femminile. Il brano ha osato utilizzare un sound del tutto inedito per quegli anni, non propriamente commerciale e difficilmente digeribile non solo dal pubblico medio, ma anche da una certa fetta di fan abituati alla sua solita attitudine da hit-maker. Il pezzo infatti mescola in modo volutamente disarmonico l’acustica con l’elettronica, alternando ad un ritornello completamente nudo ed unplugged, strofe vocodorizzate da un beat acido e martellante. Prodotto assieme al compositore francese Mirwais Ahmadzaï, che già aveva sperimentato con Madonna nel precedente Music, American Life contiene anche una bizzarro intermezzo rap che non ha nulla a che vedere con il più iconico disco house 'parlato' della leggendaria Vogue, omaggio alle più grandi star di Hollywood della Golden Age. Il rap di American life è invece coscientemente disturbante, sapientemente non lineare con l’intera struttura della canzone, kitsch e sgraziato. La disarmonia che accompagna l’intero brano è la forma perfetta e coerente per una sostanza del testo a sua volta allo stesso modo spigolosa ed irriverente. Il pezzo è infatti una critica spietata al sogno americano. American Life viene infatti pubblicato in un periodo storico bollente per gli Stati Uniti, quello post 11 Settembre, contemporaneo alle operazioni belliche di Bush in Iraq. Madonna disapprova aspramente il sistema politico pregno di intolleranza e xenofobia creatosi nel suo paese in quegli anni, e la conseguente corsa all'armamento made in USA. Questo la porta a creare, per l’uscita del singolo, con la regia di Jonas Åkerlund, uno dei video più belli ed importanti della sua carriera.

Il video originariamente ideato e girato per American life è forse il più scioccante corto mai realizzato da Madonna. E stiamo parlando di una che alle spalle aveva già indignato l’opinione pubblica con Erotica e Justify My Love, per citarne un paio. La rivoluzione sessuale da sempre manifesto della cantante diventa per la prima volta una vera e propria rivoluzione politica. Nel videoclip, oltre a crude e devastanti immagini narranti gli orrrori della guerra, in chiave fortemente cinica ed ironica Miss Ciccone mette su una sfilata di moda a tema bellico, alla quale assistono divertiti i potenti del suo Paese. In uno dei tanti cut censurati del video, sono presenti anche i due più grandi nomi politici di quegli anni, George W. Bush e Saddam Hussein ( dei sosia ovviamente), i quali tra scambi di sigari e baci, assistono divertiti all'orrore messo in scena.

American Life col suo video è un manifesto di indignazione verso la mercificazione della guerra, l’intero sistema capitalista e l'indifferenza dei potenti alla sciagura dei conflitti armati.

Quel che però accade con il rilascio di questo videoclip ha dell’inimmaginabile: a solo poche ore dalla sua trasmissione Madonna decide di ritiralo dal mercato e sostituirlo con una versione più innocua e semplice, completamente svuotata del suo messaggio critico e di denuncia. Per la prima volta la regina del pop si piega al volere politico? Per la prima volta ha avuto paura delle conseguenze che avrebbe comportato una esposizione così forte? Nessuno saprà mai cosa c’è dietro la scelta di Madonna di auto-censurare il video originale di American Life. Molte sono state le spiegazioni ufficiali date (tra cui una relativa al voler tutelare dalle polemiche i suoi primi due figli, ai tempi molto piccoli), ma poche sono le certezze. Sappiamo solo che il suo esporsi così apertamente in chiave anti-americana le è costata la totale cancellazione da qualsiasi stazione radio del suo paese. Motivo per cui alla fine American Life risulta a livello di vendite un grandissimo flop negli States, ma un buon successo in Europa. A distanza di 20 anni il rilascio del video ufficiale inizialmente ritirato da parte di Madonna permette finalmente al mondo intero di valorizzarne il significato. È come una, seppur ritardata, vittoria per noi fan e per la sua libera espressione artistica. In fondo, a quasi 65 anni e con le continue critiche al suo aspetto fisico ed al suo ostinato desiderio di apparire ‘giovane’, la regina del pop ora come ora sa di non avere più nulla da perdere, e dopo 40 anni di onorata carriera sente che può finalmente permettersi in modo totale di esprimere la sua arte anche pestando i piedi a chi non dovrebbe (più di quanto lo abbia già fatto in passato). Dopo due decenni la disarmonica American Life suona ancora così attuale. Anzi, è forse uno dei pochi brani di quel periodo storico ad acquistare sempre più valore col tempo. È come se fosse stato scritto per il futuro. Per essere ancora così amaramente attuale.




La rivincita di American life è in atto. Chi 20 anni fa aveva storto il naso davanti a questa ennesima trasformazione della camaleontica popstar, oggi comprende a pieno l’importanza di un pezzo così poco compreso alla sua uscita. La sua collocazione nel percorso artistico di Madonna è ormai iconica. Simbolo e manifesto di una voglia di lottare instancabile dell’artista che più di tutte ha rivoluzionato l’immaginario femminile contemporaneo.


Riascoltiamo insieme American life, perdiamoci nei suoni distorti della sua elettronica, disincantiamoci nella melodia della sua chitarra acustica, indigniamoci davanti alla immagini del suo video originale, e alla fine ricordiamoci perché noi tutti oggi dobbiamo ancora una volta dire GRAZIE a Madonna per essere stata, da sempre, la popstar del futuro.



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