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Mangia Prega Ama | La fisica dell'anima

Immagine del redattore: StefaniaStefania

'Viaggia, divertiti, sorridi e abbandonati alla vita, poiché saprà sorreggerti'

Questi sono i consigli di Elizabeth Gibert, protagonista e autrice del romanzo “Mangia, prega, ama – Una donna cerca la felicità”. In questo periodo di fermo, saper trovare un proprio spazio è la chiave per superare l’apparente solitudine. Ma come ricercarlo? Riuscire a trovare una propria stabilità e centralità nella vita è il tassello più alto da raggiungere, possiamo definirlo “l’Everest dell’anima”. Eppure la lontananza di questo obiettivo non deve scoraggiare l’essere umano, già assetato di felicità, a non poterla ricercare veramente e raggiungerla. Concetto, come si suol dire, facile da dire e difficile da applicare, che può essere incoraggiato proprio dalla visione del seguente film “Mangia prega ama” del 2010 diretto da Ryan Murphy, con la magistrale Julia Roberts che interpreta proprio l’autrice Liz. L’attrice ha rivelato che girare questo film è stato un onore per lei, poiché pur non essendo della nostra nazionalità, si ritiene concittadina, in quanto ha asserito e confermato essere affascinata dalla nostra lingua, dalla cultura e soprattutto dal cibo. Infatti ha affermato di essere ingrassata nel periodo in cui ha dovuto girare in Italia, visitando Roma e Napoli (come resistere ad una vera pizza napoletana!). Con un cast eccezionale che comprende oltre la Roberts, Javier Bardem e James Franco, ci si catapulta in un mondo lontano dai nostri occhi che purtroppo sanno leggere solo il visibile e non l’imperscrutabile dell’anima. Un viaggio di un anno che le farà conoscere luoghi lontani dal proprio mondo, dalle proprie abitudini, ignara della vita che le scorre imperterrita davanti e lei che non riesce ad afferrarla e ad apprezzarla.

'Ho sempre avuto una gran voglia di vivere e non ce l'ho più... Vado in Italia, poi in India e poi finirò l'anno a Bali'


Così viaggia, si allontana dalla vita opprimente e imperfetta e dalla routine metodica, iniziando a percorrere la strada della felicità perduta partendo dall'Italia, approdando in India, giungendo infine a Bali. Un mix che le ricorderà l’amore per la vita, ma soprattutto per se stessa, quell'amore che si preferisce dedicare agli altri, anche a chi non ne è degno. In Italia scopre i nostri marchi di fabbrica: l’amore per il cibo e la gioia di vivere, la capacità di accantonare i problemi anche solo per mezza giornata e goderci una mangiata in compagnia.


'Ho una storia d'amore con la pizza... diciamo che è una specie di "pane e amore e carboidrati!"'


Si ritrova a cenare in famiglia, con la tavola imbandita da infinite pietanze e l’allegria che le fa da contorno, con la consapevolezza di non essere più sola, e che la famiglia esiste in ogni luogo, in ogni posto che ti fa sentire come fossi a casa.


'Se riesci a fare un po' di spazio nella tua mente si apre una porta e allora sai che farà l'universo? Ti inonda e tutto il resto non conta più'


Approdata in India, invece, lo scenario cambia: la sacralità che si percepisce al solo passaggio per le vie della città, la rilega ad una estrema forma di ricerca spirituale e interiore del proprio “io”. Inizialmente difficile da ritrovare nel silenzio assordante della propria mente, che imperterrita, continua a distrarla anche durante la preghiera. La non concentrazione e le distrazioni della mondanità, sembrano rilegarla inizialmente ad una vita chiassosa e priva di valori, ma successivamente saprà non rispondere più al chiacchiericcio mentale che le provocava l’insofferenza verso la perdita di quei particolari indecifrabili.


Infine a Bali scoprirà casualmente il vero valore dell’amore puro, quello che non aveva mai vissuto, quello che supera l’aspetto fisico, ma diventa semplice alchimia tra due anime che si vogliono bene, quasi da sembrare i due amanti dell’isola paradisiaca che non colgono più il frutto proibito, bensì quello della felicità.


'Alcune volte perdere il tuo equilibrio per amore è necessario per vivere una vita equilibrata'


Perché proprio quest’ultimo punto deve rimaner impresso: la ricerca della felicità. Attualmente i viaggi sono impossibili da realizzare, eppure si può decollare con la mente attraverso la lettura o semplicemente la visione di un film come questo, perché se gli occhi del visibile non sanno leggere l’invisibile, la nostra mente, invece, sa decifrare l’imperscrutabile del nostro animo. E se un buon libro o un buon film possono essere i fautori della nostra conoscenza e della nostra apertura mentale, così sia. Poiché viaggiare prima con la mente, alle volte, può essere il decollo più bello. E magari come Liz, potremmo assaporare con la fantasia il gusto per la vita e pensare ai posti o ai luoghi che visiteremo dopo questo giusto isolamento dal mondo, ma non da noi stessi.



'Alla fine sono arrivata a credere in una ricerca che io chiamo 'La Fisica dell'Anima', una forza della natura governata da leggi reali quanto la legge di gravità. La regola di questo principio funziona più o meno così: se sei abbastanza coraggiosa da lasciarti indietro tutto ciò che ti è familiare e confortevole e che può essere qualunque cosa, dalla tua casa a vecchi rancori, e partire per un viaggio alla ricerca della verità, sia esterna che interna, se sei veramente intenzionata a considerare tutto quello che ti capita durante questo viaggio come un indizio, se accetti tutti quelli che incontri strada facendo come insegnanti, e se sei preparata soprattutto ad affrontare e perdonare alcune realtà di te stessa veramente scomode, allora la verità non ti sarà preclusa.'

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