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Gli Anni Più Belli (...e tu come stai?)


Non sono mai stato un grande fan di Muccino e probabilmente, assieme all'ormai datato Ricordati Di Me, questa sua ultima opera cinematografica è una delle migliori mai realizzate. Partiamo dal cast, il vero magnete di questa pellicola. Quando in locandina apprendi della presenza della 'Santa Trinità: Favino, Santamaria, Rossi Stuart', già perfettamente collaudati sullo schermo in film segnanti come Romanzo Criminale di Michele Placido, assieme alla bellissima e talentuosa Micaela Ramazzotti, insomma, l'attrattiva è quasi obbligatoria.

Vorrei spendere però due parole in più su quest'ultima, la vera e unica protagonista femminile della pellicola. Il suo lavoro in questo film è come sempre magistrale, tuttavia riconosco il limite della Ramazzotti nella mancanza di versatilità. La sua Gemma rientra in quella categoria di donne dannate-tormentate-problematiche che Micaela è ormai solita interpretare. Anche se c'è da dire che come interpreta lei questa tipologia di personaggi, non può farlo davvero nessun altro.

Unica co-protagonista femminile al fianco di questo cast stellare è la novità Emma Marrone. Volete sapere come ha recitato la cantante salentina?! Per me è un SI'! Considerando che, in fondo, nel film 'Emma fa Emma', il suo personaggio, Anna, ha molto di quel modo di fare chiassoso e rumoroso a cui la Marrone ci ha abituati nella sua vita reale, ma il fatto che non venga messa in ombra accanto a questi giganti quattro protagonisti, è di per sè già una vittoria.

Gli Anni Più Belli è la storia di un'amicizia raccontata in quattro decenni, accompagnata dagli eventi storici più importanti di questi ultimi quarant'anni, quasi a far da sfondo e a far comprendere i cambiamenti socio-culturali che in un certo qual modo influenzano l'amicizia di Paolo, Giulio, Riccardo a Gemma.

Questa messa in scena è stata sperimentata già in tantissime opere, in primis nell'indimenticabile La Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordano, ma non per questo risulta una formula debole e superata. Vero leitmotiv del film è questo continuo chiedersi 'Tu Come Stai?', onnipresente formula d'apertura nei dialoghi tra i nostri quattro amici, condannati a vivere gli allontamenti e i riavvicinamenti che sono un po' anche quelli che tutti noi viviamo in questa strana forma di relazione sociale che è l'amicizia. Nostalgico, italiano, emozionante e commovente, Gli Anni Più Belli risulta un ottimo lavoro per Muccino, forse un pò troppo rimbombante nella prima parte, con i nostri protagonisti da giovani, e più giustamente lento e consapevole nella seconda.


E per citare una riflessione di Paolo, il più pacato e sensibile del gruppo, dopo una serie di vicende laceranti che caratterizzeranno il loro percorso, in fondo 'le cicatrici sono solo il segno che è stata dura, ma il sorriso è il segno che ce l'abbiamo fatta'.

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