top of page

Mare Of Easttown - Distruggi, elabora e ricostruisci

Immagine del redattore: DavideDavide

Aggiornamento: 10 lug 2021

Il 2021 ci sta regalando delle vere e proprie perle, destinate ad essere ricordate negli annali, nel panorama delle miniserie. Tra i recenti titoli più interessanti spicca sicuramente quello di Mare Of Easttown, già solo per il fatto di avere il premio Oscar Kate Winslet come protagonista principale. Ideata da Brad Ingelsby, la serie, composta da soli sette episodi, viene trasmessa la scorsa primavera negli States dall'emittente HBO, per poi approdare quasi subito dopo in Italia, col titolo di Omicidio A Easttown, sul canale Sky Atlantic.


Ad un primo approccio è chiaro che si è davanti ad un classic thriller, genere che di solito fa storcere il naso a chi nell'esperienza televisiva ricerca qualcosa di più ricercato e sofisticato (colpa del fatto che sia proprio questo uno dei generi più abusati e maltrattati sul piccolo schermo). Realizzare un buon thriller è qualcosa che ormai capita molto raramente, e spesso, per ottenere un buon risultato, alle spalle vi dev'essere quasi sempre una sceneggiatura non originale tratta o ispirata da qualche romanzo (in campo letterario in effetti è molto più facile cimentarsi in questa tipologia narrativa), motivo per cui di scetticismo iniziale, alla sola visione del trailer di questa nuova serie, ce ne è stato tanto. Ma il nome della Winslet, una delle pochissime attrici a non aver mai sbagliato un copione, è senza ombra di dubbio un incentivo a poter dare a Mare Of Easttown sicuramente una chance.

Mare Sheeran è la detective di una piccola città della Pennsylvania dove la vita sembra scorrere noiosa e senza grandi oneri lavorativi per una come lei, diventata detective più per seguire le orme di suo padre che per vera vocazione. La calma apparente di Easttown viene improvvisamente interrotta da un terribile omicidio: il corpo di una giovanissima ragazza madre viene trovato senza vita sulle rive del Chester Creek. L'evento, che sconvolge l'intera piccola comunità, mette immediatamente in moto la torpida Mare che, indagando sul caso, troverà a sua volta la via per riuscire a rimettere in piedi i cocci di una vita privata ormai a pezzi. Se le premesse sembrano quasi da cliché, il risultato finale è invece sorprendentemente perfetto. Mare Of Easttown inaspettatamente è un prodotto televisivo magistralmente scritto, un thriller incalzante, profondo e mai scontato, come non se ne vedevano da anni persino sul grande schermo.

Inevitabile è ripensare ad una delle più grandi opere televisive mai realizzate, con la quale la miniserie con la Winslet sembra avere non poche analogie, parlo dell'iconica Twin Peaks di David Lynch. Con la premessa che dall'opera di Lynch in questo contesto bisogna soltanto far riferimento all'aspetto 'poliziesco', tralasciando dunque tutta la sfera fantasy, troviamo infatti molti punti in comune con questo nuovissimo prodotto HBO. Primo fra tutti c'è l'identica ambientazione in una piccola provincia degli Stati Uniti, una comunità con pochi abitanti tutti interconnessi tra loro da relazioni sentimentali, lavorative e famigliari.

Una serie corale dunque, con un cast importante non meno rilevante della protagonista Mare, che vede una scrittura minuziosa ed arguta anche dei personaggi più secondari, tutti pezzi di un grande puzzle che assieme compongono i segreti di Easttown. Non mancano, proprio grazie all'ampiezza numerica delle tipologie caratteriali messe in scena, anche personaggi esilaranti, cui ruolo è proprio quello di smorzare i toni di una vicenda che altrimenti avrebbe avuto un ritmo, tipico del dramma associabile ad un delitto, forse troppo cupo. E qui mi riferisco soprattutto alla divertente Helen Fahey, madre di Mare, a cui saranno dedicati gli sketch più simpatici e bizzarri della narrazione. Anche qui è l'omicidio di una ragazza, come accadeva il 17 febbraio del 1989 con Laura Palmer, a mettere in subbuglio la tranquillità della piccola centrale di Polizia di zona, tanto da richiedere l'intervento di un investigatore 'esterno' mandato dalla Contea. Nella caccia al killer numerose sono le tematiche emerse che ricordano Twin Peaks, tra tutte quelle della prostituzione e dell'uso di droghe tra i giovani, ma anche quell'occhio attento a quella classe medio-bassa di provincia, fatta di ragazze madri single e genitori alcolizzati o troppo impegnati nel risolvere le proprie losche vicende famigliari, tinte di violenze domestiche e tradimenti, per poter essere delle figure educative esemplari.



Inedito e carico di magnetismo è il personaggio di Mare Sheeran. Lontanissimo dagli stereotipi sui detective donna, Kate Winslet interpreta tutti i suoi 45 anni senza alcun trucco o effetto speciale (sembra che sia stata proprio una richiesta dell'attrice quella di non voler alcun ritocco estetico o filtro 'bellezza' in post-produzione), calandosi nei panni di una donna distrutta da un recente divorzio e dalla perdita di un figlio, disinteressata a qualsiasi relazione sentimentale e travolto da una marea di sensi di colpa che si esternano in un carattere ostile, scontroso e schivo. La nostra detective 'orsa' coglie al volo l'opportunità di risolvere l'omicidio che sconvolge la sua città anche e soprattutto per potersi distrarre da quelli che sono i fantasmi del proprio passato personale. E' come se Mare trovasse nel lavoro la via di fuga dal suo privato, come se nel risolvere un caso riuscisse a colmare quel vuoto opprimente che si porta dentro per il non essere riuscita invece a risolvere i suoi traumi più profondi e le crepe più laceranti della sua vita famigliare.


Accanto alla magistrale interpretazione di Kate Winslet (che ha già il sapore di Golden Globe) spicca senza ombra di dubbio il lavoro svolto da Evan Peters nei panni del detective della Contea Colin Zable. Fuori dalle grinfie di Ryan Murphy, Peters ha la sua occasione con questa miniserie di riscattarsi dai ruoli ormai fin troppo eccentrici e prevedibili che in American Horror Story gli sono affidati, riuscendo ad essere sorprendentemente encomiabile anche nel ruolo di un ragazzo 'semplice'. Altra grande sorpresa è sicuramente la performance di Julianne Nicholson, nella serie Lori Ross la più grande amica di Mare ed unica persona con la quale quest'ultima sembra mostrare il suo lato più umano e fragile.

E' difficilissimo recensire un thriller stando attenti a non rilevarne lo svolgimento e la risoluzione del caso, per questo, a proposito di tutte le grandi sorprese che Mare Of Easttown sarà capace di regalarvi episodio dopo episodio, fino ad un finale sorprendente ed umanamente potente, non posso aggiungere altro tranne che il consiglio nel godervi il viaggio introspettivo che quest'opera è in grado di creare. È da subito chiara l'urgenza nel voler ricostruire non solo i pezzi di un caso d'omicidio, facendo così chiarezza sul terribile reato, ma anche l'intera esistenza della sua protagonista. Il detective Sheeran ricostruirà, all'esterno e all'interno di sé, qualcosa sia di empirico che di immateriale, seguendo anche in quest'ultimo caso quelli che sono gli step di un'indagine poliziesca. Se nei fatti l'incipit della vicenda si ha proprio con la distruzione di una giovane vita, inevitabilmente anche Mare per ricostruire la sua identità dovrà distruggere, pagando un prezzo molto caro e devastando le vite delle persone che paradossalmente più ama. Ma è solo dalla distruzione e dalla sua elaborazione che si può risalire, rinascere e ritrovare il coraggio di giungere in cima a quella scala che metaforicamente rappresenta la 'vita'.



47 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Комментарии


Post: Blog2_Post
  • Facebook

©2020 di Criticando!. Creato con Wix.com

bottom of page