top of page
  • Immagine del redattoreStefania

Modigliani | Gli occhi dell'anima


“Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi”


Così profondo, introspettivo e fragile al contempo, ignaro della solitudine che sopiva con un bicchiere di assenzio. L’artista maledetto, amato dalle donne che le ritraeva con il collo lungo e gli occhi privi di iride; semplicemente lui, Amedeo Modigliani (soprannominato Modí sin da piccolo). Muse, amiche o amanti, le donne furono tutt'altro che silenziose modelle vissute all'ombra del grande artista; divennero protagoniste principali della sua vita, poiché se è vero che Modí affascinava le donne al primo sguardo, ne era a sua volta affascinato.


In tal modo, scavando nell'anima, era capace di completare quello sguardo apparentemente fermo, vuoto e assente che ancora oggi fissa e scruta il fruitore imbarazzato da cotanta bravura. Immagino lo spettatore distogliere per un secondo i propri occhi da quei volti silenziosi che continuano ad osservarlo e a raccontargli poesia. La vita dell’artista maledetto fu un’altalena emotiva e di sregolatezza, come si suol dire, poiché l’alcool minava già la sua salute precaria. Al contempo continuò ad alimentare la propria inclinazione artistica, infatti dopo aver intrapreso gli studi presso la "Scuola libera di Nudo" a Firenze, e un anno dopo l’Istituto per le Belle Arti a Venezia, nel 1906, Modigliani emigrò a Parigi, che all'epoca era il punto focale dell'avanguardia, tra le quali il cubismo (ma di cui non ne fece mai parte). In queste opere le forme si presentano allungate, schematiche, persino aspre nella loro essenzialità. Si percepisce immediatamente il diretto rapporto con l'arte cicladica e la scultura africana. Allo stesso modo traspare chiaramente l'aspirazione dell'artista ad una forma pura, priva di ornamento e decorazione. A rendere l'effetto ancora più marcato contribuisce il materiale: semplice pietra.


'Head of woman-A.Modigliani-1910'


La scultura rappresenta per Modigliani una parentesi. Infatti, a partire dal 1914 la abbandona completamente, per dedicarsi esclusivamente alla pittura e al disegno, impersonando il fautore dei propri elaborati rapidi e minuziosi, poiché si dice che completasse un ritratto in una o due sedute massimo. Tutti coloro che avevano posato per lui affermarono che essere ritratti da costui equivaleva a "farsi spogliare l'anima", dolce imbarazzo che scuoteva l’intero corpo. Occhi a mandorla e assenti, bocche increspate, nasi storti e colli allungati furono le caratteristiche dello stile originario e contemporaneo del genio creativo, tanto da non essere collocabile in nessun movimento, acquistando il primato di artista ribelle e spirito libero, amante delle donne e della mondanità.



Ma la donna alla quale riuscì a scrutare l’anima fu Jeanne Hébuterne (giovane artista) la più desiderata, la più amata, colei che amò sino alla fine dei propri giorni. Ma un destino crudele colpì il cuore di Jeanne, che alla morte dell’artista che era riuscito ad osservarla nell'animo, si suicidò, seppur incinta del loro secondo bambino. Infatti sull'epitaffio della sua tomba (situata nel cimitero del Père Lachaise accanto a quella del suo amato, deceduto a soli 35 anni) è riportato: “La compagna devota fino all'estremo sacrificio”. Ci si interroga, allora, su quanto ancora avrebbe potuto regalare al suo pubblico Modí, del resto è un quesito che ci si pone ad ogni morte prematura, che non concede nessuna risposta. Questa vicenda, riportata anche nella pellicola “I colori dell’anima” del regista Mick Davis, descrive minuziosamente la vita altalenante del genio creativo che oggigiorno tutti conoscono e ammirano, riuscendo ad abbracciare i dettagli caratteriali della fragilità di Modí, mostrandoci che la drammaturgia della vita è sinonimo, alle volte, di passione e originalità. Secondo me solo attraverso l’analisi introspettiva e minuziosa, l’artista che si cela in ognuno di noi può sprigionare il lascito di conoscenza inconscia che ci lega al nostro vissuto, ignari della commedia che affianca ogni drammaturgia dell’anima.


“La vita è un dono, dei pochi ai molti, di coloro che sanno e che hanno a coloro che non sanno e che non hanno” - Modí



227 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
Post: Blog2_Post
bottom of page