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  • Immagine del redattoreDavide

Sound Of Metal - Lo smarrimento del silenzio

Gli Academy Awards si avvicinano ma si tratta davvero di un'annata cinematografica anomala. Oltre a vedere la cerimonia, tipicamente prevista per Febbraio, spostarsi ad Aprile, anche gran parte dei film in corsa sono stati posticipati nella loro distribuzione a causa della pandemia che ci affligge, e quindi ad oggi perlopiù sconosciuti al pubblico. Soprattutto in Italia molti di loro non hanno ancora una data d'uscita ufficiale, sono in pochi invece quelli distribuiti solo su piattaforme streaming. È questo il caso che di Sound Of Metal, presente su Amazon Prime, in lizza quest'anno con 6 nomination tra cui la più ambita, quella per miglior film.



La pellicola del regista Darius Marder racconta la storia di Ruben, un batterista ex tossicodipendente, che improvvisamente perde l'udito e si ritrova così a dover abbandonare la passione per la musica. Oltre a perdere il lavoro come musicista, Ruben (Riz Ahmed) vede traballare anche la sua situazione sentimentale, la sua compagna Lou (Olivia Cooke) infatti, con la quale forma il duo metal Blackgammon, spinge il ragazzo, inizialmente riluttante ad abbandonare la musica e convinto di 'potercela fare' anche senza udito, a curare la sua disfunzione in modo però diverso da come egli avrebbe voluto, creando di conseguenza distanza e conflitto tra loro.

L'approccio di Ruben verso una soluzione, una via d'uscita, una pace che non riesce a trovare nell'assordante silenzio di un mondo ovattato e spento, è quello di chi ossessivamente si mette alla ricerca dei migliori medici in campo per riuscire ad accedere il prima possibile all'operazione che gli permetterà di utilizzare un apparecchio acustico e, quindi, ritornare il prima possibile alla sua normalità, alla sua musica metal e ad assecondare i sogni di gloria e fama condivisi assieme alla sua compagna.

Lou invece preme affinché Ruben accetti prima di tutto psicologicamente la sua condizione, e spinge così il ragazzo ad unirsi ad una comunità per sordomuti in cui prima di tutto imparare il linguaggio dei segni per comunicare, e poi soprattutto per accettare la sua 'disabilità', trovando un personale equilibrio in quel silenzio così inaspettatamente disturbante. Le preoccupazioni di Lou sono perlopiù legate al passato di dipendenze di Ruben e al timore che questa sofferente ed improvvisa perdita dell'udito possa spingere il suo compagno ad una ricaduta.

Così il batterista si affida a Joe (Raul Raci), un ex alcolista divenuto sordo dopo la guerra del Vietnam e direttore di un centro di recupero per sordomuti con problemi di dipendenza. Isolato in questa inedita realtà rurale, lontana dalla frenesia della città e dei palchi, imparerà Ruben a convivere con la sua 'diversità'?


Ruota attorno a questo unico interrogativo l'intera trama di Sound Of Metal, una pellicola particolare, con una trama in sé semplice e lineare e a volte con ritmi troppo lenti, ma che ha la sua peculiarità nel saper raccontare la sordità dal punto di vista di chi la vive. Per gran parte del film infatti lo spettatore si immedesimerà nella realtà uditiva di Ruben, con una quasi totale assenza di suono e capacità di comprensione del linguaggio. L'universo ovattato e silenzioso in cui è immerso il ragazzo diventa così anche il nostro, che riusciamo quindi a sviluppare una fortissima empatia per il protagonista e la sua condizione, al punto di domandarci anche noi se la soluzione a questo 'handicap' sia appunto quella di ricercare nella scienza un'immediata soluzione o se abbracciare, far entrare dentro di sé il silenzio, con la sua meravigliosa calma, e riuscire a vivere in un mondo in cui la diversità può divenire anche un valore aggiunto. Centrale è proprio la tematica relativa all'accettazione di un'invalidità, in cui molti possono ritrovarsi. La direzione che prende il film, con il tramite delle scelte fatte da Ruben, si disvela nel corso della pellicola e può essere condivisibile o meno. È proprio in questo che, nonostante la lunghezza eccessiva della pellicola e la 'pesantezza' di molte scene, risiede poi la forza del lungometraggio: riuscire, come ogni forma d'arte di qualità che si rispetti, a sollevare interrogativi morali che restano nello spettatore anche dopo i titoli di coda.


Sound Of Metal ha portato al protagonista Riz Ahmed e al suo coprotagonista Raul Paci, rispettivamente, le nomination all'Oscar per miglior attore protagonista e non protagonista (completate da quelle per il miglior sonoro, miglior sceneggiatura e montaggio). Non ci resta che aspettare Aprile per vedere se il film di Marder avrà convinto la giura degli Academy, ma al di là dei riconoscimenti ottenuti, Sound Of Metal resta una piacevole visione per chi, col cinema, ama affrontare questioni etiche e discuterne. Non aspettatevi un film 'musicale', per quanto il titolo ed il trailer facciano pensare a questo, e in particolar modo al mondo della musica metal, i suoni metallici in realtà avranno un ruolo fondamentale (soprattutto a fine pellicola) in tutt'altro senso, diventando quasi parodia del genere musicale, un nido o una fuga in continua ambivalenza.

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