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Ángeles Doñate | Il club delle lettere segrete


'Il club delle lettere segrete' è un romanzo del 2015 della scrittrice spagnola Ángeles Doñate. Si tratta di un testo di narrativa molto semplice e perfetto per chi ama letture facili e scorrevoli, che consiglio ai lettori 'più grandi', ma perfetto anche, sopratutto per il messaggio 'nostalgico' che racchiude, per i più giovani, oggi ormai lontani da 'carta e penna' e troppo avvezzi alla comunicazione digitale.



'Una mail non può contenere l'alone di una lacrima'

José Saramago


Porvenir è un piccolo paese di montagna, nel cuore della Spagna, dove il tempo sembra essersi fermato. Nel piccolo borgo, infatti, tutti si conoscono tra loro e, nel limite delle proprie modeste risorse, tendono ad aiutarsi a vicenda nei momenti di difficoltà.

Ad essere in difficoltà, alle porte della stagione invernale, è Sara, la sola ed unica postina del paese. A causa della scarsa mole di posta quotidiana da consegnare, l'unico ufficio postale del paesino rischia infatti di chiudere, lasciando la giovane donna, madre single di tre bimbi, senza lavoro. 'Il progresso tecnologico è riuscito purtroppo a sconvolgere anche la mite vita della loro piccola comunità', è questa la riflessione a cui giunge Rosa, un'anziana donna nata, cresciuta e vissuta a Porvenir, e vicina di casa di Sara. Davanti all'irrefrenabile avanzare di strumenti di comunicazione nuovi, come sms, mail e whatsapp, sembra infatti non esserci proprio più posto per le lettere, e questo grosso guaio potrebbe lasciare la sua cara amica e vicina senza un'occupazione. Da questa riflessione, l'astuta donna escogita un piano per riuscire a mantenere attivo l'ufficio postale di Porvenir, evitando il licenziamento di Sara: spingere la gente del paese a scrivere di più. Rosa così redige una lettera anonima da spedire ad una sua compaesana a cui, da tempo, avrebbe voluto dire importanti parole. La invia però con la raccomandazione, per la sua destinataria, di fare a sua volta la stessa identica cosa: prendere carta e penna e scrivere, non importa cosa, l'importante è che si tratti di una lettera da inviare a qualcuno all'interno di Porvenir, raccomandando i futuri destinatari di fare lo stesso e di non fermare assolutamente la catena. Da questa ingegnosa idea avrà inizio una fitta corrispondenza tra gli abitanti del paese dove segreti, nuove amicizie e vecchi rancori avranno modo di (ri)sorgere assieme alla riscoperta dell'emozionante attesa che si prova aspettando nella propria cassetta postale una lettera. Quasi tutte le tematiche affrontate dal romanzo ruotano attorno alla contrapposizione tra 'passato' e 'presente'. Ritroviamo questo contrasto ovviamente nella riflessione avanzata in merito allo sviluppo tecnologico e di come questo sia in grado di sostituire l'essere umano in tutte le sue azioni, persino nel lavoro, e lo ritroviamo anche a livello geografico nell'onnipresente paragone fatto tra la vita di città e quella del piccolo paese di montagna. Si racconta che a Porvenir ci sia stato un esodo di giovani verso le grandi metropoli, alla ricerca di maggiori opportunità lavorative. Questo episodio di sicuro porta a riflettere sulla valorizzazione delle città, come luogo di potenziale crescita occupazionale e fulcro delle più disparate occasioni, cosa che invece nella vita di paese manca. In montagna ormai sono rimasti solo i 'più anziani' e quei pochi giovani ancora presenti vivono la loro permanenza con un sentimento di frustrazione ed incatenamento. L'autrice quindi, nonostante centrale resti la potenza della scrittura su carta come mezzo di supporto non solo pratico (mantenere aperto l'ufficio postale) ma anche emotivo (l'immediatezza che manca nella comunicazione epistolare, spesso spinge ad essere più propensi a mettere su carta ciò che di più profondo abbiamo dentro, quasi come se la distanza temporale che separa il mittente dal destinatario riesca a temperare l'imbarazzo nel riuscire a dire determinate parole), non si limita a demolire del tutto il progresso. Ruolo importante infatti avrà nella trama anche la comunicazione telematica che Sara intraprende con un suo vecchio amico del paese, che per lavoro 'vive' nelle lontane petroliere del Nord Europa, per riscoprire lati di sé stessa sepolti forse dal ruolo imponente di 'mamma e postina' che la piccola comunità le ha attribuito, quasi riducendo l'intera esistenza di una giovane donna al solo lavoro. I contrasti sono ancora ben forti nel personaggio di Alma, una ragazza di città che, a differenza di tutti i suoi coetanei, scappa dalla vita urbana per trasferirsi nella vecchia casa di sua nonna, vuota da decenni, proprio a Porvenir. Alma rappresenta quel desiderio di lentezza, di rallentamento del nostro intero percorso di vita che, purtroppo, la società metropolitana non riesce a dare. Per scegliere quale direzione prendere nella propria vita è stato infatti per lei opportuno fermarsi, alienarsi, in una dimensione 'spaziale-temporale' dove tutto scorre meno velocemente e dove poter assaporare, da grande amante della letteratura, le parole di un libro con il sapore meno frenetico che gli studi universitari, con la loro implacabile corsa nell'arrivare al traguardo prima degli altri, non permettono.

'Per me il più grande piacere nello scrivere non è in ciò di cui scrivo, ma nella musica interiore delle parole'

Truman Capote

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